Qual'è la forma di comunicazione con cui gli scienziati comunicano la loro scoperta al mondo?
Nei dialoghi di Galileo
c'è lo sforzo di comunicare al volgo le nuove frontiere della scienza; tale sforzo comporta una stesura del testo di
divulgazione in cui la notizia vera è annegata in un mare di pagine di scritto, in un artificio retorico che costa al
lettore informato, ad un altro scienziato, tempo prezioso. Un altro esempio di questo tipo di divulgazione si ha nel
XVIII secolo con Algarotti che scrive "Newtonianesimo per dame" il cui titolo è emblematico.
La tendenza a semplificare i problemi e le spiegazioni, insito in questo tipo di divulgazione scientifica porta
non raramente a dare informazioni non corrette se non addirittura errate (si vedano alcuni inserti de
"La Repubblica",
ma anche di altri quotidiani, in cui alcune affermazioni superano o travisano il contenuto effettivo della
scoperta che si vuol comunicare).
La comunicazione fra scienziati, tuttavia, non usa mai tale strumento,
è molto diretta e tecnica, tesa a dare l'informazione bruta e a rendere conto secondo la teoria sostenuta
da chi pubblica. Un esempio di tale forma scritta ce lo dà ancora Galileo: il "Sidereus Nuncius" è stringato
ed enumerativo della serie di scoperte/osservazioni che il pisano ha compiuto in quegli anni. Con l'andar
del tempo questa forma assume sempre più la connotazione di una comunicazione stringata ed essenziale,
per addetti ai lavori, che spesso trova la sua pubblicazione naturale nella forma dell'articolo nella
rivista di settore (Nature nel caso di Watson e Crick).
Nella storia della scienza questi due sistemi di comunicazione della scoperta
sono coesistiti in parallelo tanto che alla fine del 1700 troviamo il "Trattato" sull'elettricità animale di
Galvani redatto in latino (il linguaggio della comunità scientifica) accanto all'articolo ("Memoria" 1800)
di A. Volta sui propri esperimenti e sulla costruzione della pila pubblicato in una rivista inglese
(Royal Society di Londra) in lingua inglese.
Man mano che passa il tempo le riviste scientifiche acquistano sempre più importanza e, parallelamente, vi è una diffusione
alla massa delle conoscenze scientifiche che passano dai vari media caratterizzanti il periodo
storico (giornali, radio, tv, internet ecc...).
a cura di M.M.